martedì 4 luglio 2006

Monumento a Giuseppe Paluello - Annibale De Lotto

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Annibale De Lotto
1921
marmo di Carrara e pietra
firmata “A. De Lotto” sulla spalla destra
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

La tomba Paluello dà forma a un sogno di Giuseppe Paluello che, da poco rimasto vedovo, indica chiaramente a De Lotto cosa la lapide debba rappresentare. La protagonista del marmo, come nel sogno, è la signora Paluello, ritratta a figura intera mentre esce dalla corte della loro villa tenendo alcuni fiori nella mano sinistra - simbolo di vanitas - e sollevandosi l’abito con la destra, gesto ripreso dalla lapide Agarinis (1907-8) custodita nello stesso cimitero. In secondo piano compare Giuseppe Paluello seduto in una poltrona di vimini accanto al suo cane con alle spalle l’immagine della madre defunta.
Lo scultore accentua il passaggio generazionale differenziando le tre età dei protagonisti anche attraverso la tecnica: un bassorilievo per la madre, un maggiore spessore per il committente e infine la tridimensionalità per la moglie che in modo alquanto scenico esce letteralmente dalla composizione.

Bibliografia: “Il Gazzettino”, 1 novembre 1921; “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1921; Meneghin, 1962, p.133; De Grassi, 2003, p.159; Beltrami, 2005.

For the Paluello tom, Giuseppe Paluello - who had been widow for a brief time - personally indicate to De Lotto what to represent in the gravestone. The protagonist of the marble, as in a dream, is lady Paluello, full -figured while exiting from the courtyard of their vill, holding flowers - as symbol of the vanitas - and lifting up her dress - as seen in lapide Agarinis (1907-8) in the same Cemetery. In the background Giuseppe is seated on a wiker chair next to his dog, and his defunct mother at his back.

The sculptor aims to underline the generational passage differentiating the three ages of the characters with different techniques: a low-relief for the mother, a thicker figure for Giuseppe and, finally, a three-dimensional figure for his beloved wife who, in a very scenic way, literally comes out from the composition.

Bibliography: “Il Gazzettino”, nov. 1st, 1921; “Gazzetta di Venezia”, nov. 1st, 1921; Meneghin, 1962, p.133; De Grassi, 2003, p.159; Beltrami, 2005.