venerdì 7 luglio 2006

Monumento Ravetta - Attilio Pallafacchina

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Attilio Pallafacchina
1922
marmo, bronzo e pietra dura
firmato “A. Pallafacchina” sul basamento in marmo a destra
Cimitero di San Michele, Venezia

Il monumento Ravetta presenta una composta allegoria del Dolore. Attilio Pallafacchina recupera una gestualità assai nota - le mani congiunte in segno di preghiera vicino al cuore - e la sviluppa tridimensionalmente rendendola autonoma.
Lo scultore elimina il velo - canonico attributo del Dolore - così da poter rivelare tutta la dolcezza dei tratti del volto: un ovale idealizzato ma ben modellato. Pure le mani sono elegantemente affusolate e rivelano il talento di un giovane Pallafacchina attento alle suggestioni di Adolfo Wildt e Libero Andreotti.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1922; “Il Gazzettino”, 5 novembre 1922; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.

The Ravetta monument shows a composed allegory of the Pain. Attilio Pallafaccina recovers a well known gesture - the preaching joined hands close to the hearth - and he further develops it in three dimensions making it independent from the context.
The sculptor eliminates the veil - canonical attribute for the Pain - willing to reveal all the pleasantness of the marks of the face: an idealized but well modeled ellipse. Also the hands are gracefully tapered and they show the young talent of Pallafacchina, that is influenced by Adolfo Wildt's and Libero Andreotti's suggestions.


Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov 1st, 1922; “Il Gazzettino”, nov 5th, 1922; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.