mercoledì 26 settembre 2007
ROSSO – La forma instabile
mostra a cura di Paola Mola e Fabio Vittucci
Peggy Guggenheim Collection, Venezia
22 settembre 2007 – 6 gennaio 2008
La bella mostra aperta venerdì scorso alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia su Medardo Rosso merita di inaugurare la nuova categoria – MOSTRE appunto – di duesecolidiscultura..
Curata da Paola Mola – che ha in cantiere il catalogo scientifico di Medardo – e Fabio Vittucci - che ha instancabilmente “scartabellato” tra l’archivio Rosso di Barzio (Lecco) e le sue tante ramificazioni - Rosso. La forma instabile è una mostra modernissima, diversa da tante polverose simil-ricostruzioni viste in precedenza, e filologicamente attenta alle modalità espositive dettate dallo stesso Medardo.
È infatti una mostra in cui l’artista è molto presente: ci sono le sue carte, i suoi collage, le sue foto – frutto di continue sperimentazioni – e naturalmente le cere, i gessi e i bronzi ma esposti con una cura verso l’ombra - ancor prima che verso la luce (solo artificiale) – tutta medardiana.
Ma quali dunque le novità dallo spoglio scientifico delle carte di Rosso? La più rilevante – e sconvolgente – è la retrodatazione di Madame X al 1896-1898 e quindi anni prima delle superfici di Brancusi. Anomali anche i basamenti realizzati da Medardo stesso per la Rieuse (1910-1927) e per Grande Rieuse (1903-1904).
Altra scoperta è la modalità operativa di Medardo Rosso, che lavora ogni opera come unica e indipendente, in piena fede nel caso: lo scultore infatti arriva a far bollire il bronzo per vedere l’effetto dell’apertura della forma. L’eccesso dunque che si fa caso e che a sua volta si fa scultura. Ragione per cui Medardo rompe qualsiasi schema consequenziale; riesce ad essere pre-espressionista, tornare al simbolismo e a breve di nuovo espressionista.
Altro grande pezzo della mostra è l’Ecce Puer della Gam di Milano che, grazie alla ricerca d’archivio, si è scoperta essere la prima versione tout court e non una delle tante ricavate a posteriori.
Non manca in mostra un bel confronto tra la cera e il bronzo del Bimbo malato, scultura con cui Rosso si pagò il primario – psichiatra, va detto! - dell’ospedale parigino che l’aveva in cura.
The beautiful exposition that has been opened last Friday at the Peggy Guggenheim Collection in Venice on Medardo Rosso merits a new category – the EXPOSITION exactly – on duesecolidiscultura.
It has been curated by Paola Mola – who is preparing also the complete catalogue on Medardo – and Fabio Vittucci who has indefatigable “handled” the papers of the Medarso’s archive in Barzio (Lecco) and its numerous ramifications - Rosso. La forma instabile is a really modern exposition, different from some other dusty simil-reconstructions seen before, and it’s philologically careful with the Medardo’s indications.
It is in fact an exposition where the artist is very present: there are his papers, his collage, his photos – result of a constant experimentation – and of course his waxes, plasters and bronzes and they are all exposed with a great attention to the shadow – already before that the light (only artificial) – that’s all by Medardo.
What are the news by the archive researches? The most relevant – and also astonishing – is the retrodating of Madame X at the 1896-1898 and so many years before the flat surfaces by Brancusi. Also the basement of the Rieuse (1910-1927) and the Grande Rieuse (1903-1904) are really amazing.
Other great discover is the way of the Medardo’s working, who models each piece as unique and independent, with a total faith in the Chance: the sculptor in fact arrives to boil the bronze to see the effect on the form. The excess that becomes case and than sculpture. That’s the reason because Medardo Rosso cut with any consequential scheme; he’s able to be pre-expressionist that simbolist an than in a short period again expressionist.
Other important piece of the exhibition is the Ecce Puer from the GAM in Milan that has been always thought to be one of the many versions derived from a model; but on the contrary the reading of the Medardo’s letters proves that is the original first one.
The exhibition offers also the possibility to compare the wax and the bronze of the Sick boy, with witch Medardo paid the doctor – a psychiatrist ! – of the Paris hospital.
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