lunedì 10 luglio 2006

Monumento a Pompeo Molmenti - Pietro Canonica

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Pietro Canonica
1929
marmo, boticino patinato, bronzo
firmato “ P. Canonica 1928” nel tondo a destra e “P. Canonica” sulla lastra in bronzo in basso a destra.
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Pompeo Molmenti, giurista, letterato, storico e politico, commissiona il proprio ricordo a Pietro Canonica, scultore romano tra i più celebri della penisola. Sicuramente Molmenti ama lo stile tradizionale e ancora neoquattrocentesco di Canonica, noto in città anche per il busto di Riccardo Selvatico ai Giardini. Ancora alla fine degli anni venti, Canonica propone infatti una soluzione spiccatamente neorinascimentale: su una sorta di portale in marmo che funge da sfondo, lo scultore applica il medaglione in bronzo con il ritratto del Molmenti e una scena allegorica di carattere neoquattrocentesco e simbolista, in cui un gruppo di angeli e alcune donne rendono omaggio all’ara del defunto con festoni e rami d’alloro. Di fronte a questa quinta è posizionato il capitello corinzio, unico caso di un dettaglio tridimensionale collocato sullo spazio di calpestio della banchina. L’intervento dello scultore si limita probabilmente ai dettagli in bronzo - di cui nel Museo Canonica a Roma si conservano i gessi preparatori - mentre l’ideazione complessiva del monumento e soprattutto al sua realizzazione effettiva si devono all’ingegner Giovanni Cavizzago.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1929; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.

Pompeo Molmenti, a man of law, historian, politician, literate orders his own memory to Pietro Canonica, a roman sculptor among the most famous of Italy. Molmenti surely appreciates Canonica's traditional and neo fifteenth-century style (he was also known in Venice for the Riccardo Selvatico bust in the "Giardini".) Even if in late twenties, Canonica still presents a clearly neo-renaissance solution: on a sort of marble portal in the background, the sculptor applies a bronze medallion with the figure of Molmenti and an allegoric scene similar to the neo fifteenth-century and symbolist styles, where a group of angels and some women pay tribute to the defunct altar, with laurel arms and festoons. In front of it there's a Corinthian capital, the only tridimensional element, placed on the trampling space of the platform. The sculptor has probably limited his participation to the bronze details - while the comprehensive idea of the monument and especially the making of it are probably by Giovanni Cavizzago.

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. 1, 1929; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.