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giovedì 26 settembre 2013

Cimitero Monumentale di Venezia




Tomba Rota, Urbano Bottasso

Tomba Potenza, Annibale De Lotto

Tomba Padoan, Urbano Nono

Tomba Donà delle Rose, Emilio Marsili 

Tomba Kaliensky, Enrico Butti

Tomba Diaghilev


San Michele in Isola, Venezia

Inserisco il cimitero di Venezia nella sezione dei musei poiché è un vero museo di scultura a cielo aperto; in particolare della produzione veneziana dell’Otto e Novecento. Percorrendo il muro che delimita l’isola s’incontrano opere di Emilio Marsili, Annibale De Lotto, Urbano Nono, Francesco Scarpabolla. I recinti custodiscono il toccante ritratto di Sonya Kaliensky di Enrico Butti (1907) e alcune sepolture note, non tanto per il valore artistico, quanto per la fama dei defunti (Diaghilev, Pound, Herrera...).

I decided to include the Venetian cemetery in this category because it’s really an open-air museum; in particular on the Venetian sculpture of the XIX and XX century. Walking on the wall, running around the island, it’s possible to admire some works by Emilio Marsili, Annibale De Lotto, Urbano Nono, Francesco Scarpabolla… The enclosures hold the touching portrait of Sonya Kaliensky by Enrico Butti (1907) and some tombs of famous people as Diaghilev, Pound, Herrera…

lunedì 10 luglio 2006

Monumento a Pompeo Molmenti - Pietro Canonica

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Pietro Canonica
1929
marmo, boticino patinato, bronzo
firmato “ P. Canonica 1928” nel tondo a destra e “P. Canonica” sulla lastra in bronzo in basso a destra.
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Pompeo Molmenti, giurista, letterato, storico e politico, commissiona il proprio ricordo a Pietro Canonica, scultore romano tra i più celebri della penisola. Sicuramente Molmenti ama lo stile tradizionale e ancora neoquattrocentesco di Canonica, noto in città anche per il busto di Riccardo Selvatico ai Giardini. Ancora alla fine degli anni venti, Canonica propone infatti una soluzione spiccatamente neorinascimentale: su una sorta di portale in marmo che funge da sfondo, lo scultore applica il medaglione in bronzo con il ritratto del Molmenti e una scena allegorica di carattere neoquattrocentesco e simbolista, in cui un gruppo di angeli e alcune donne rendono omaggio all’ara del defunto con festoni e rami d’alloro. Di fronte a questa quinta è posizionato il capitello corinzio, unico caso di un dettaglio tridimensionale collocato sullo spazio di calpestio della banchina. L’intervento dello scultore si limita probabilmente ai dettagli in bronzo - di cui nel Museo Canonica a Roma si conservano i gessi preparatori - mentre l’ideazione complessiva del monumento e soprattutto al sua realizzazione effettiva si devono all’ingegner Giovanni Cavizzago.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1929; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.

Pompeo Molmenti, a man of law, historian, politician, literate orders his own memory to Pietro Canonica, a roman sculptor among the most famous of Italy. Molmenti surely appreciates Canonica's traditional and neo fifteenth-century style (he was also known in Venice for the Riccardo Selvatico bust in the "Giardini".) Even if in late twenties, Canonica still presents a clearly neo-renaissance solution: on a sort of marble portal in the background, the sculptor applies a bronze medallion with the figure of Molmenti and an allegoric scene similar to the neo fifteenth-century and symbolist styles, where a group of angels and some women pay tribute to the defunct altar, with laurel arms and festoons. In front of it there's a Corinthian capital, the only tridimensional element, placed on the trampling space of the platform. The sculptor has probably limited his participation to the bronze details - while the comprehensive idea of the monument and especially the making of it are probably by Giovanni Cavizzago.

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. 1, 1929; Meneghin, 1962, p.135; Beltrami, 2005.

venerdì 7 luglio 2006

Monumento a Martin Rico - Carlo Lorenzetti

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Carlo Lorenzetti
1909
marmo e bronzo
firmato “C. Lorenzetti 1909” a destra del tondo
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

In una cornice spiccatamente neobizantina, Carlo Lorenzetti colloca il ritratto in bronzo del pittore spagnolo Martin Rico (1883-1908). Lorenzetti vivacizza l’impostazione del canonico medaglione commemorativo, inserendo i rami d’alloro, i pennelli e la tavolozza del Rico alla base del ritratto.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1909; Meneghin, 1962, p.132; Beltrami, 2005.

In a clearly bizantine frame, Carlo Lorenzetti places the bronze portrait of the spanish painter Martin Rico (1883-1908). Lorenzetti emphasizes the setting of the canonical commemorative medallion by inserting Rico's laurel, paintbrushes and palette at the basis of the portrait.

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. the 1st, 1909; Meneghin, 1962, p.132; Beltrami, 2005.

giovedì 6 luglio 2006

Monumento Conagini - Urbano Bottasso

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Urbano Bottasso
1901
marmo di Carrara
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

L'angelo del monumento Conagini è opera di Urbano Bottasso, scultore di formazione veneziana ma non esente da qualche suggestione di modelli liguri. Il gesto dell’angelo deriva infatti dal prototipo di grande successo che Giulio Monteverde realizza per il cimitero Staglieno di Genova. Bottasso possiede una inventiva che emerge nella fluida acconciatura dell’angelo e nella morbidezza del panneggio.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 2 novembre 1901; “Il Gazzettino”, 2 novembre 1901; Beltrami, 2005.

The angel of the Conagini monument is an artwork by Urbano Bottasso, a sculptor who has a Venetian academic education but also influences from the Liguria models. The geture of the angel comes indeed from the successful prothotype made by Giulio Monteverde for the Staglieno Cemetery in Genoa. Bottasso has an inventiveness who emerges in the fluid hairstyle of the angel and in the softness of the cloth.

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. 2nd, 1901; “Il Gazzettino”, nov 2nd, 1901; Beltrami, 2005.

Monumento Bonifacio - Francesco Modena

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Francesco Modena
1928
marmo e bronzo
firmato “F. Modena” sotto l’angelo di destra
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Il monumento Bonifacio è tripartito: presenta un Cristo centrale e due angeli laterali. Francesco Modena, scultore veronese, mostra un aggiornamento rispetto alle proposte delle Biennali veneziane, evento a cui egli stesso partecipa nel 1907 e poi nel 1938. Il Cristo indossa infatti una veste rigonfia memore del famoso Cristo che cammina sulle acque che Leonardo Bistolfi presenta nel 1905 e che - oltre alla copia del giardino di Villa Simens Contarini a Piazzola sul Brenta - continua a riproporre sul mercato sino alla fine degli anni venti.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1928; Meneghin, 1962, p.136; Beltrami, 2005.

The Bonifacio Monument is three-parted: it represents a Christ in central postion with to angel on the sides. Francesco Modena, a sculptor from the city of Verona, shows an updated compared to the proposals from the Venice Biennales, where he partecipated in 1907 and 1908. The Christ, indeed, wears a bulging tunic who calls to mind the famous "Christ walking on the water" which was made by Leonardo Bistolfi in 1905 and presented again - apart from the copy which is in Villa Simens Contarini gardens in Piazzola sul Brenta - several times on the market until the end of the twenties.

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. 1st, 1928; Meneghin, 1962, p.136; Beltrami, 2005.

Monumento a Carlo Padoan - Urbano Nono

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Urbano Nono
1894
marmo e bronzo
siglato “U. IX 1894” sulla spalla sinistra
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Il busto dedicato a “CARLO PADOAN BUONO – ONESTO – OPEROSO MORTO IL 30 SETTEMBRE 1894” è un bel ritratto di Urbano Nono che è scultore capace di una ritrattistica vivace ed espressiva. Carlo Padoan è posto leggermente di trequarti rispetto all’edicola; la fruizione dunque non è più rigidamente frontale ma è più mossa e informale.

Bibliografia: Meneghin, 1962, p.133; Beltrami, 2005.

The bust dedicated to: “CARLO PADOAN GOOD – HONEST – HARD WORKING, DEAD ON SEPTEMBER, 30th 1894” is a good portrait by Urbano Nono who is a sculptor capable of a bright and expressive portraiture. Carlo Padoan stays in a lightly rotated position comparing to the "edicola"; so the perception angle is not valid only from the front but it is also slightly more informal.

Bibliography: Meneghin, 1962, p.133; Beltrami, 2005.

Monumento a Mario Conte - Carlo Lorenzetti

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Carlo Lorenzetti
1919
marmo di Carrara
firmato "C. Lorenzetti" in basso a sinistra
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Il venticinquenne Mario Conte è pugnalato durante un assalto notturno alla cassaforte della linea dell’alta velocità della stazione di Venezia. Carlo Lorenzetti tiene senza dubbio conto dei dettagli di cronaca quando realizza un’immagine tanto esplicita della morte. In omaggio al valore della giovane vittima, Lorenzetti esegue gratuitamente il monumento che è per lui anche l’occasione per misurarsi pubblicamente col nudo. Il tema del corpo umano, confronto inevitabile per uno scultore di valore, è risolto da Lorenzetti con una buona modellazione dell’addome e una realistica tornitura delle braccia.

Bibliografia: Gazzetta di Venezia, 2 novembre, 1919, p.4; Beltrami, 2005.

The twenty year old Mario Conte was murdered during a night assault to the high speed train at Venice station. Carlo Lorenzetti knows without doubt all the details of the events when he conceives a so explicit figure of the death. Paying a tribute to the valor of the young victim, Lorenzetti makes for free this artwork, which is also a good opportunity for him to publicly confront himself with the nude. The theme of the human body, unavoidable for a valuable sculptor, is resolved by Lorenzetti with a good modelling of the abdomen and a realistic turning of the arms.

Bibliography: Gazzetta di Venezia, nov 2nd, 1919, p.4; Beltrami, 2005.

Monumento a Gino Allegri - Gino Stecca







Gino Stecca
1923
marmo, granito e bronzo
Firmato “G. STECCA F. 1923” sul marmo a destra in basso
Cimitero di S. Michele in Isola, Venezia

Il monumento è dedicato a Gino Allegri, meglio noto col soprannome di “Fra Ginepro”, assegnatogli dal poeta Gabriele D’Annunzio. La stampa coeva legge la figura alle spalle di Allegri come un Icaro; in realtà Stecca dà forma all’angelo della morte che con un bacio mistico solleva l’anima del defunto verso il cielo. L'elemento allegorico-decorativo delle ali domina la parte superiore della composizione dove esse convergono in una soluzione déco.

Bibliografia: “Il Gazzettino”, 1 novembre 1921; “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1922; “Gazzetta di Venezia”, 2 novembre 1923; Meneghin, 1962, p.135, Beltrami, 2005.

The monument is dedicated to Gino Allegry, also known with the nickname - given to him by the poet Gabriele d'Annunzio - of "fra Ginepro". The contemporary press reads the figure behind Allegri as an Icarus, but Stecca aimed to represent the Angel of Death who with a mystic kiss lifts the defunct's soul up to the sky. The allegoric-decorative element of the wings dominates the upper part of the composition where they meet in a typical deco scheme.

Bibliography: “Il Gazzettino”, nov. 1st, 1921; “Gazzetta di Venezia”, nov. 1st, 1922; “Gazzetta di Venezia”, nov. 2nd, 1923; Meneghin, 1962, p.135, Beltrami, 2005.

Monumento Agarinis - Annibale De Lotto

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Annibale De Lotto
1907-1908
marmo
firmata “A. DE LOTTO” in basso a destra.
Cimitero di S. Michele in Isola, Venezia

Nel 1908 Annibale De Lotto si sta confermando come uno dei protagonisti del cimitero. Lo scultore si esprime ancora con un linguaggio a cavallo tra il retaggio simbolista e la solida formazione accademica: alcune leziosità simboliste si avvertono nel gesto della donna che si solleva l’abito e nelle rose vicine allo sfiorire; mentre sul volto affiora la modellazione salda e canonica della scuola veneziana.

Bibliografia: “Il Gazzettino”, 1 novembre 1908; “Gazzetta di Venezia”, 2 novembre 1908; De Grassi, 2003, p.134; Beltrami, 2005.

In 1908 Annibale De Lotto is among the protagonists of the cemetery sculpture. He expresses again his art with a language which is influenced both by the symbolism and by his solid academic education: some symbolistic gestures can be read in the act of lifting up the dress of the woman and in the roses which are withering, while the canonic and firm modelling - typical to the Venetian School - comes out on the face.

Bibliography: “Il Gazzettino”, 1 novembre 1908; “Gazzetta di Venezia”, 2 novembre 1908; De Grassi, 2003, p.134; Beltrami, 2005.

mercoledì 5 luglio 2006

Monumento a Giuseppe Bordini Vio - Girolamo Bortotti

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Girolamo Bortotti
1914
pietra d’Istria
firmata “G. BORTOTTI” in basso a destra.
Cimitero di San Michele in Isola, Venezia

Il monumento è impostato su due livelli: la parte superiore col ritratto di Giuseppe Vio e il basamento con l’angelo che ne piange la scomparsa. L’intera lapide è opera di Girolamo Bortotti che nella figura angelica mostra l'influenza dell’Olocausto, gesso che Leonardo Bistolfi presenta alla Biennale del 1905.

Bibliografia: “Gazzetta di Venezia”, 1 novembre 1914; “Il Gazzettino”, 1 novembre 1914; Meneghin, 1962, p.132; Beltrami, 2005.

This is a two layer monument: on the top Giuseppe Vio is portraited while on the bottom part an angel his crying his departure. The entire gravestone is an artwork by Girolamo Bortotti who in the angel figure shows the influence of the “Olocausto”, the gypsum which Leonardo Bisotlfi exhibited at the 1905 Biennale..

Bibliography: “Gazzetta di Venezia”, nov. 1st, 1914; “Il Gazzettino”, nov, 1st 1914; Meneghin, 1962, p.132; Beltrami, 2005.

Monumento a Sonia Kaliensky - Enrico Butti

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Enrico Butti
1907
bronzo e porfido
firmato “E Butti” in basso a destra
Cimitero di S. Michele in Isola, Venezia

Il bronzo ritrae Sonia Kaliensky, nobile russa che in pieno carnevale e nel giorno del suo compleanno - 7 febbraio 1907 - si suicida con il laudano nella sua stanza all’hotel Danieli a causa di una delusione d'amore. Enrico Butti la immortala in un sonno di morte, con la camicia da notte di un tessuto leggerissimo e un poco sgualcito. Butti è un maestro della scultura italiana, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera, è l’autore di numerosi monumenti funerari tra cui il Besenzanica (1907-1912) e quello per la marchesina Casati (1890) entrambi al cimitero Monumentale di Milano.

Bibliografia: Meneghin, 1962, p.134; De Grassi, 2003, p.104, Beltrami, 2005.

The Bronze is a portrait of Sonia Kaliensky, russian noblewoman who, during the venice carnival and in her birthday, commits suicide with the laudanum in her room at Danieli hotel, because of a delusion of love. Enrico Butti engraves her in a sleep of death, wearing her light and crumpled nightdress. Butti is a Maestro of italian sculpture, he's a teacher in Milan Brera Academy and he't the author of many funeral monuments such as the Besenzanica (1907-1912) and the one for the young marchioness Casati in the Monumental Cemetry of Milan.

Bibliography: Meneghin, 1962, p.134; De Grassi, 2003, p.104, Beltrami, 2005.