martedì 11 dicembre 2007

Stefano Zuech - Cristina Beltrami



15 dicembre 2007

ore 20.30, Brez (Valle di Non)

progetto grafico: Raffaella Wegher, Cles
apparato iconografico: Associazione “La congiombla”, Brez
stampato: novembre 2007,  fotolito Alcione, Lavis

La monografia su Stefano Zuech nasce dalla passione dell’autrice per la scultura e dalla lungimiranza dell’amministrazione di Brez che ha creduto e finanziato la ricerca e la pubblicazione del volume. La ricerca dei materiali si è svolta principalmente nelle biblioteche e negli archivi trentini a cui si aggiungono quelli viennesi, legati agli anni della sua formazione. Fonte fondamentale si è rivelato anche l’Archivio del ’900 del Mart, nonché quello della Biennale di Venezia, della Pomotrice di Torino e naturalmente quello della famiglia Zuech. L'incrocio dei dati ha permesso di ricostruire in buona parte il catalogo dell’opera dello scultore noneso documentata attraverso foto storiche e scatti recenti dell'associazione fotografica "La congiombla" di Brez, responsabile dell’apparato iconografico del volume.
Stefano Zuech nasce a Brez (Valle di Non) il 5 novembre 1877, si forma prima presso la Scuola Professionale di Trento e dal 1907, dopo un selettivo esame d’ammissione, passa all’Accademia di Arti Figurative di Vienna. Nel 1911 vince il prestigioso “Premio Roma” che gli consente di trascorrere alcuni anni nella capitale e confrontarsi con la lezione della classicità che riemerge nella produzione dello scultore. Una volta rientrato in patria (1919) Zuech diviene una presenza costante degli eventi espositivi nazionali: dalla Biennale di Venezia, alle Promotrici di Torino, nonché a numerose mostre trentine.
Il suo nome è indissolubilmente legato alla Campana dei Caduti di Rovereto; egli è infatti l’autore del fregio di Maria Dolens che già nel novembre tra il 1924 e il 1925 gli valse il plauso dell’intera stampa nazionale. Egli è inoltre l’autore del bellissimo monumento a Giuseppe Grazioli a Lavis (1912), del San Cristoforo del Palazzo delle Poste, del busto di Giovanni Battista Lampi svelato a Romeno nel 1925, del monumento ad Eusebio Chini (1930) in Piazza Dante nonché del busto di Luigi Negrelli alla stazione ferroviaria (1930-1936).
Lo scultore scompare a Trento l’8 settembre 1968.

The book on Stefano Zuech summarizes the author passion for sculpture and the foresight of the Brez Administration that has believed and funded the project. The research has taken place in the archives and libraries in Trentino, then the archives in Vienna where Zuech has formed himself. An important point of research has been also the Archivio del ‘900 of the Mart, and the ASAC in Venice, too. The crossing of the different datas has allowed to discover a consistent part of the Zuech’s catalogue: each pieces has been documented with historical imagines and also by some modern ones by the photographic society “La congiombla” in Brez.