venerdì 19 ottobre 2007

Canova e la Venere Vincitrice– Galleria Borghese - Roma

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18 ottobre 2007 – 3 febbraio 2008

L’operazione ideata da Anna Coliva, responsabile della Galleria Borghese di Roma, è un ottimo esempio di come mantenere vivo l’interesse attorno alla collezione permanente di un museo: 10 grandi mostre in dieci anni imperniate su altrettanti capolavori posseduti dalla Galleria. Il 2007 è la volta di Canova, “genio” per cui Giacomo Leopardi nel 1822 lascia Recanati appositamente per farne la conoscenza – senza per altro incontralo poiché lo scultore si trova a Venezia dove muore nell’ottobre dello stesso anno – e che invece nel ‘900 Roberto Longhi definisce, «scultore nato morto» capace solo di «svarioni cimiteriali».
La programmazione a lunga scadenza permette di coinvolgere studiosi competenti che hanno il tempo di mettere mano alle carte apportando alcune novità alla storia dell’arte ed evitando il rischio di una mostra “candy eye”. Si, perché il pericolo nel caso della bella mostra canoviana è quello di lasciarsi affascinare dal ritorno di alcuni pezzi nella loro sede originale o quanto meno in un palazzo tanto amato – e frequentato – dallo scultore. Tornano infatti a Roma pezzi venduti, contro la volontà di Canova stesso, da Camillo Borghese a Napoleone. In un allestimento rispettoso di quella luce fioca che vivifica il marmo come amava lo scultore, la mostra è attenta alla ricostruzione delle diverse fasi esecutive dei capolavori canoviani: dall’idea grafica, al bozzetto in creta (su cui si intravedono le impronte digitali dell’artista) al modello in gesso, sino alla sua realizzazione nel candido marmo di Carrara.

Per ulteriori informazioni si veda: www.canovaelavenerevincitrice.it

The idea by Anna Coliva, Responsible of the Galleria Borghese in Rome, it’s a great example of the way to keep alive the interest on the permanent collection of the museum: 10 important exhibitions on ten Borghese’s masterpieces. The 2007 is the time of Antonio Canova, the “genius” that the poet Giacomo Leopardi would have been met in Rome in 1822 – but the sculptor was in Venice where he dead on the October of the same years – and that on the contrary Roberto Longhi in XX century defined as «sculptor born already dead» capable only of «cemeterial mistakes».
The long time planning of the exhibitions allows to involve quoted researchers who have the time to study the subject and to discover some news in the way that the event goes over a “candy eye” occasion. The risk in fact, in the case of this beautiful exposition, is to be fashinated by the return of some pieces in their original site or anyway in a palace really beloved – and visited – by the sculptor. Some sculptures, sold to Napoleon by Camillo Borghese, have come back in Rome. In a setting very respecting of the soft light that exalts the marble as recommended by the sculptor, the exhibition is really awake in the reconstruction of the different phases of the creation: from the graphical idea, to the clay model (on which it’s possible to see the fingerprint of the artist) to the plaster, till the end in the candid Carrara marble.


For further informations:  www.canovaelavenerevincitrice.it