venerdì 26 settembre 2008

Italics (2)





fino al 22 marzo 2009
Venezia, Palazzo Grassi

Italics riprendere idealmente un discorso interrotto da Germano Celant al 1968 con la mostra Italian Metamorphosis allestita al Guggenheim di New York nel 1995, ed è anche l’occasione di “esportare” i 106 artisti scelti da Bonami negli USA, realtà collezionistica e museale che ha sempre circoscritto l’arte italiana a pochi nomi. Nel 2009 infatti la mostra si trasferirà a Chicago e con lei la stanza-cubo riflettente di Michelangelo Pistoletto (The Cubic Meter of Infinity in a Mirroring Cube, 1966-2007), le raffinatissime tele rigonfie di Agostino Bonalumi (Bianco e nero, 1968),  i giochi d’ombre di Bruno Munari,  l’ironico Bidibidobidiboo (1995) di Cattelan, il povero scoiattolo che l’ha fatta finita nella cucina in formica delle nostra infanzia (per lo meno della mia e di quella di Cattelan!). Tra i giovani hanno spazio Giuseppe Gabellone (L’assetato, 2008), Alice Cattaneo e Patrick Tuttofuoco.
È vero che mancano alcuni nomi “da manuale” – ragione di tante polemiche estive (Plessi, Kounellis, Paladino..) – ma è anche vero che la personalissima scelta operata da Bonami sorprende a ogni stanza per chiudersi, come si era aperta, con la scultura: Fabro, lo spiritato primo gesso, foto di Paolo Mussat Sartor. Per maggiori informazioni: www.palazzograssi.it

Italics restarts the thought on the Italian art from the 1968, date of the end of Italian Metamorphosis, the exhibition curated by Germano Celant in the Guggenheim Museum in New York in 1995. It’s also the occasion to “show” the 106 Bonami’s artists in the USA, a reality that has always confined the Italian modern art to only few names. In 2009 in fact the exhibition will be moved in the Chicago Museum with  The Cubic Meter of Infinity in a Mirroring Cube (1966-2007) by Michelangelo Pistoletto, the refined three-dimensional canvases by Agostino Bonalumi (Bianco e nero, 1968), the shadow games by Bruno Munari, the ironic Bidibidobidiboo (1995) by Cattelan, the little poor squirrel that has suicides himself in the ant kitchen of our childhood. The young generation is represented by Giuseppe Gabellone (L’assetato, 2008), Alice Cattaneo and Patrick Tuttofuoco.
If it’s true that there are some omissions (as Plessi, Kounellis, Paladino...) it’s also true that the personal choice by Francesco Bonami marvels in every room. For further information: www.palazzograssi.it